Da tanto si parla di catene muscolari, e nello specifico, di catena linguale o Glosso Podalica. L’immagine (presa da GDS), evidenzia molto bene il percorso di tale catena, che dalla lingua, passando per il diaframma, attraversa l’intero corpo fino ai due alluci e ai due pollici.

La foto a fianco, ritrae uno “scarnificatore” di maiali (essi hanno molte caratteristiche simili all’uomo). Come si può vedere dalla foto, una buona parte della catena in oggetto, parte dalla lingua e senza alcuna interruzione, comprende la parte aponeurotica mediastinica (tendine sospensore del diaframma), prosegue fino ai polmoni, coinvolge inevitabilmente il diaframma ed il fegato sottostante. Una catena unica. Nel corpo vivo, tale collegamento si estende oltre, come già detto.

Ora, sappiamo bene tutti che una cosa è vedere una immagine, conoscere in teoria…, ma altra cosa è poter verificare e sentire su se stessi l’azione della catena. Con la nostra metodica, utilizziamo una tecnica ed una postura, per cui ciascuno può avvertire su di sé, la tensione correre da un capo all’altro di tale catena. Quando ben trattata, è in grado di restituire il dovuto equilibrio della postura e dunque dei vari segmenti corporei coinvolti dalle ipertonie disfunzionali.

La paziente ritratta nella foto di copertina, si era presentata nel nostro studio per problemi al tratto cervicale. Nell’indagine si scopre che tale problematica del tratto cervicale, era nata in seguito ad un periodo di tempo in cui la paziente continua a mordersi la lingua per colpa di una macrodonzia di un molare; i test eseguiti confermano il disagio causato dal molare. Nel frattempo la paziente si era resa conto che i suoi piedi diventavano progressivamente sofferenti, come non lo erano stati mai, e gli alluci, iniziavano a “valgizzare”.

Dopo che la paziente è stata inviata dal dentista (rimodellato il molare, la corona), iniziamo a “trattare” la lingua.Nota importante: quando una parte del corpo è sofferente, le catene coinvolte partecipano ad attuare azione adattativa/compensativa, plasmando tutto il corpo in antalgismo. Utilizzando posture decompensate durante le sedute posturali, le tensioni dalla lingua si sono indirizzate al collo, poi da questi, le tensioni muscolari si sono propagate al diaframma e successivamente fino agli alluci. L’ultima cosa a cui noi avevamo dato importanza, di fatto erano gli alluci. Ma ci siamo accorti dalle foto, nel confronto dopo circa 10 sedute, che anche il valgismo presente nella foto iniziale, era automaticamente scomparso (in questo caso il valgismo non si era ancora strutturato ed era di piccola entità). Senza le foto, forse, non vi avremmo dato sufficiente attenzione ed importanza, dato che il dolore al collo ed ai piedi, era automaticamente scomparso (D. Raggi).

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