Insospettabili “informazioni/memorie” presenti nel patrimonio genetico trasmesso dai genitori ai propri figli.

Uno studio pubblicato su Nature Neuroscienze dal team condotto dalla Dott.ssa Mansuy e dai ricercatori del Brain Research Institute di Zurigo ha dimostrato come, oltre ai caratteri puramente fisici (colore occhi, capelli, etc…) anche i comportamenti, pensieri, azioni, conflitti, dolori, caratteristiche posturali, potrebbero essere trasmesse dai genitori ai figli.
La ricerca ha rilevato che i responsabili della “trasmissione” sono piccole molecole chiamate micro-RNA.
Situazioni particolari di stress attivano tali molecole che tramandando l’informazione alle progenie.
I nostri figli dunque, ci farebbero da specchio? Nei loro comportamenti, modi di fare, pensare e agire vedremmo inconsapevolmente noi stessi, i nostri errori?
Se così fosse, rabbia, nervosismo, preoccupazione, paura, provate a volte nei loro confronti apparirebbero come elementi ingiustificati, non dovuti.

Esisterebbe dunque il modo di cambiare noi stessi per vedere nuovi comportamenti anche nei nostri figli?
Szyf e Mansuy affermano che “le esperienze temporanee di una generazione potrebbero influenzare il comportamento delle generazioni successive, anche se non sono mai state esposte alla stessa esperienza”.
I dati emersi dalla ricerca aprono nuove prospettive di osservazione anche in ambito posturologico:
alcuni dolori osteo-muscolo-articolari di origine non traumatica, potrebbero essere presenti perché trasmessi nel patrimonio ereditario; è corretto e doveroso dire che l’equilibrio posturale può essere per lo più disturbato da diversi fattori facenti parte della vita do ognuno (traumi fisici e/o emozionali, cicatrici, problematiche vestibolari, occlusali, visive, respiratorie, podaliche, etc.), dunque da un “vissuto personale” indipendente da ciò che viene tramandato.
Le informazioni del patrimonio ereditario, se attivate, si aggiungerebbero al “vissuto personale” potendo aggravare le alterazioni posturali, le disfunzioni e sviluppare varie patologie muscolo-articolari.
E’ fuori dubbio che la ricerca induca a interessanti quesiti:
• Perche’ tali memorie, informazioni genetiche, presenti in noi in “stand-by” si attivano proprio in un dato momento della vita?
• Quali fattori hanno il potere di “accenderle”?
• Riequilibrando la postura di un genitore, si potrebbero osservare “inspiegabili” cambiamenti posturali anche nel figlio?
• E se ciò fosse già avvenuto? Ci sarebbe qualcuno disposto a credere a tali avvenimenti?
Sarà un piacere condividere con chi è interessato, opinioni, riflessioni, commenti.

Un grazie anticipato a tutti.
Alessandra Carcereri

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