Le parole di una paziente…”Mi sono chiusa per il troppo dolore provato quando i miei genitori mi picchiavano. Dopo aver elaborato per anni il conflitto interiore vissuto, oggi scopro di essere cresciuta dentro, ma di essere rimasta fragile fuori, nel corpo. Ho paura di ascoltarlo, percepirlo perché contiene ancora il dolore provato allora; è come se per lui, il tempo si fosse bloccato a quei drammatici momenti!”

Di seduta in seduta, di postura in postura, respiro dopo respiro la paziente è riuscita ad “attraversare” il tempo del dolore, potendo di nuovo dialogare con il proprio corpo rimasto da allora impaurito, fragile, per i colpi subiti.

“Affrontare, attraversare e superare il dolore del corpo è stata un’esperienza che mi ha permesso di capire e sperimentare che ogni cellula registra ciò che viviamo. Ora non avverto più quella paura e bisogno di chiudermi, difendermi; ora sento il corpo…lo sento più forte, meno fragile”

Molto spesso i disagi e dolori dei pazienti non sono solo meccanici, ma sono la risultante di un insieme di fattori. Per questa ragione è fondamentale la presenza di un terapista sensibile, disposto ad ascoltare il proprio paziente e capace di decifrare i “messaggi contenuti tra le parole”; motivato a sostenere il paziente e condurlo attraverso le fasi più difficili del suo percorso di Riequilibrio Posturale.
Non possono esistere schemi e/o protocolli di intervento fissi, prestabiliti…ciò perché gnuno reagisce al dolore in modo diverso, in base allo stato emotivo presente al momento dell’impatto doloroso e alla capacità di reagire…o subire…

Il corpo può avere molta forza…ma allo stesso tempo può divenire fragile…peccato che ogni episodio negativo, contenente dolore, abbia il potere di intrappolare alcune parti di noi facendoci rimanere bloccati e poi sospesi…nel tempo!

“La storia di ognuno: tempo bloccato e tempo sospeso…”
(R. Bono )

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