RSembra un’affermazione assurda considerando che i nostri ritmi, rispetto alla quotidianità ordinaria, sono molto rallentati ma, senza che ci si renda conto, il nostro sistema nervoso è in allerta (sistema nervoso simpatico) per le emozioni e gli interrogativi che stimolano i pensieri: timore (istinto di sopravvivenza), preoccupazione (relazioni e aspetti materiali dell’esistenza), incertezza relativa a uno scenario futuro (ansia).

L’emozione primaria che sta alla base di questo momento è proprio la PAURA che, attraverso l’amigdala, provoca il rilascio di epinefrina, più conosciuta come adrenalina, e di cortisolo ad opera delle ghiandole surrenali. Queste due sostante in azione combinata accelerano tutti i processi corporei ed i sintomi di allarme (aumento di zucchero nel sangue, della frequenza cardiaca, della frequenza respiratoria ecc.) e agiscono come soppressori del sistema immunitario, che, in questo momento specifico, è particolarmente importante.

Il rilassamento è fondamentale per stimolare il tono del nervo vago e quindi attivare il sistema nervoso parasimpatico che ha un impatto positivo sul nostro equilibrio emotivo e sulla salute in generale.

Perché rilassarsi e non dormire?

Durante lo stato di sonno tradizionale (NREM: non rapid eye movement, assenza di movimenti oculari), l’attività cerebrale (onde elettriche corticali) diminuisce. Tuttavia, il rilassamento del corpo può essere meno profondo quando si è addormentati che quando si è in un vero stato di rilassamento a causa del nostro stato emotivo. È possibile infatti portare lo stress a letto, con i muscoli che rimangono tesi anche nel sonno e il cortisolo a un livello elevato. Quando anche la mente rimane molto attiva provoca problemi di insonnia.

Dormire e rilassarsi sono due bisogni fisiologici fondamentali diversi tra loro.

In questo momento di lontananza vi propongo il seguente esercizio e, quando potremo incontrarci nuovamente, vi suggerisco di provare il Restorative Yoga: la pratica più adatta per calmare la mente, equilibrare il sistema nervoso e rilassare il corpo.

Rilassamento Muscolare Progressivo

Per percepire la differenza tra tensione e rilassamento è importante procedere attraverso ripetuti esercizi di contrazione volontaria e prolungata delle varie zone del corpo, fino a quando si è in grado di avvertire anche minime contrazioni muscolari e quindi di rilassarle nel momento in cui i muscoli non sono interessati al movimento che si sta effettuando. Iniziate inspirando per sei secondi coinvolgendo nel respiro il vostro addome ed espirate sei secondi, immaginando che la tensione esca dal corpo con l’aria. Procedete mettendo in tensione per 10 secondi le parti del corpo e in seguito rilassatele: iniziate inspirando e contraendo gli arti inferiori (dai piedi al bacino) per 10 secondi ed espirando rilasciate completamente; proseguite con la stessa modalità per gli arti superiori (dall’addome alla testa) e infine contraete tutto il corpo per poi rilassarlo completamente. Per ogni zona è bene ripetere contrazione e rilascio almeno per 5 volte. I muscoli vanno contratti con forza, ma non troppo; non si deve avvertire dolore.

Se avete difficoltà a contrarre contemporaneamente più gruppi muscolari, potete procedere con un percorso più mirato:  

Piedi: Incurvare le dita dei piedi in modo che premano sul suolo.

Polpacci: Estendere le dita dei piedi da terra verso l’alto.

Cosce: Da seduti, spingere con forza i piedi contro il suolo.

Natiche: Stringere le natiche.

Parte inferiore della schiena: Da seduti, piegare in avanti la testa e le spalle, in modo da formare un arco con la colonna.

Parte superiore della schiena: Spingere in avanti le spalle con le braccia lungo i fianchi.

Spalle: Sollevare le spalle come se si volesse toccare con le spalle le orecchie.

Braccia: Contrarre i bicipiti piegando le braccia ai gomiti.

Avambracci: Piegare le mani al polso, come se si volesse toccare la parte sotto degli avambracci.

Mani: stringere i pugni.

Stomaco: Spingere in fuori l’addome fino a tendere i muscoli.

Torace: Inspirare con forza in modo da gonfiare i polmoni.

Collo: Estendere il collo prima verso sinistra, poi in avanti, poi verso destra, poi all’indietro, in un lento movimento di rotazione.

Fronte: Sollevare le sopracciglia.

Occhi: Strizzare gli occhi.

Mandibola: Stringere i denti, in modo da contrarre i muscoli.

Lingua: Premere la lingua contro il palato.

Una volta terminato, concedetevi almeno 10 minuti di abbandono totale restando nella posizione supina con le gambe tese ma morbide e le braccia lungo i fianchi. Chiudete gli occhi e connettetevi col vostro respiro. Al termine proverete una piacevole sensazione di benessere corporale che si tradurrà in benessere psicologico.

A cura di Giorgia Banditori

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